In brevi frasi
hai esposto
il tuo cuore,
e mi hai permesso
di fare altrettanto.
Hai condiviso
con me
la tua fragilità,
che poi è anche la mia.
Mi hai trasmesso e spiegato
perché io ti sento
ancora dentro di me.
Ti ringrazio
e ti assicuro
che non ne posso approfittare,
perché il dolore
che ti procurerei
è identico
a quello che soffrirei io.
La memoria mi ricorda
che l’unico cenone
vissuto insieme,
di nascosto,
lo abbiamo anticipato,
di un giorno,
perché potesse essere
un momento nostro.
E lo fu.
Rimane un ricordo unico.
Irripetibile.
Nostro.
Potrei usare
parole
che tocchino
il tuo cuore,
ma
so che le mie parole
sono già dentro di te.
Buon Natale!
Il problema,
che poi problema
potrebbe non essere,
é che il passato
non è passato,
il presente
non è presente
e il futuro
non è ancora noto.
Quindi,
c’è ancora speranza.
Vorrei essere finestra,
quando ti manca l’aria.
Vorrei essere sedia,
quando esaurisci le forze.
Vorrei essere asciugamano,
quando è tempo di lacrime.
Vorrei essere vento,
per portare via le nuvole.
Vorrei essere Sole,
per riscaldare il tuo sorriso.
Vorrei essere lì,
in un posto nascosto,
dove solo tu
mi puoi trovare,
quando hai bisogno di un Amico.