belleparole mie

Quando ho la presunzione di aver trasmesso i miei sentimenti e la mia saggezza(!?!?!?)

Turbinio di farfalle
nel vento
di un incontro
non nostro.
Turbinio di pensieri
nell’aria
di un saluto
discreto.
Turbinio di tutto
mentre tutto
sembra immobile.
E tu,
sempre qui,
nel mio cuore.

Troppo presto
madre e padre per i tuoi figli,
bella nonna e bisnonna
per i tuoi nipoti,
hai dispensato sorrisi,
serenità
e parole gentili
a tutte le persone
che ti hanno incontrata
alla Tramontana.
Una lezione di vita.
Ti ringrazio
per quel rimprovero:
un gesto con la mano,
un buffetto
ed un bacio
molto più efficaci di mille parole.
Lasci una bella famiglia
ed una eredità importante:
l’esempio e l’impegno.
Buon viaggio Signora Maria,
Signora vera!

A volte,
un raggio di sole
arriva
quando fuori
è già buio.
A volte,
basta
una serena
telefonata.
E tanto basta
a scaldare
il cuore
e liberare
le farfalle.

In brevi frasi
hai esposto
il tuo cuore,
e mi hai permesso
di fare altrettanto.
Hai condiviso
con me
la tua fragilità,
che poi è anche la mia.
Mi hai trasmesso e spiegato
perché io ti sento
ancora dentro di me.
Ti ringrazio
e ti assicuro
che non ne posso approfittare,
perché il dolore
che ti procurerei
è identico
a quello che soffrirei io.

La memoria mi ricorda
che l’unico cenone
vissuto insieme,
di nascosto,
lo abbiamo anticipato,
di un giorno,
perché potesse essere
un momento nostro.
E lo fu.
Rimane un ricordo unico.
Irripetibile.
Nostro.