Chiudo gli occhi
e la mente comincia
a disegnare,
ogni volta,
prima il tuo profilo,
poi il tuo viso,
fino a cogliere
la tua anima.
Ogni volta
più bella.
Non tu nella mia vita.
Non io nella tua.
Ma noi, in una vita nostra!
“Maestro, dammi l’assoluzione”.
“No”, rispose il maestro,”l’assoluzione te la devi dare da solo,
comprendendo dove hai sbagliato
ed impegnandoti a non ripetere più l’errore”.
Così disse il maestro.
Non ho chiesto io
di incontrarti,
ma è successo.
Non ho chiesto io
di innamorarmi di te,
ma si è realizzato.
Non ho chiesto io
di allontanarmi,
ma è stato necessario.
Non ho chiesto io
di essere tuo,
ma è per sempre.
Vorrei sentire ancora:
il suono della tua voce;
il calore del tuo corpo;
il soffio del tuo respiro;
la presenza della tua anima.
Ancora una volta!