federico

Oggi, di buon mattino,
si è alzata la tempesta.
Il silenzio che ne ha preceduto il risveglio
nulla faceva presagire.
Ma si sa,
la tempesta
fa parte della vita,
della giornata,
mette repentinamente fine
ad un periodo di calma
e in una nuova calma
trova, essa stessa, fine.
Serve a smuovere le cose,
forse troppo ancorate
alla quotidianità,
o per portare via
quelle troppo leggere
per rimanere a lungo
nello stesso posto.
Mi serve il tuo essere Tempesta,
così come mi serve
che tu sia la Calma
per ritrovare serenità
prima di una tua nuova sfida
e del tuo prossimo sorriso.

Oggi,
sono sette anni di silenzio,
senza di te.
Sette lunghi anni
in cui il ricordo
è affidato ad attimi irripetibili
impressi nella mente,
a parole dette e non dette,
ad uno sguardo distratto o meno
su una fotografia
che racconta,
senza spiegare,
come sei cresciuto
e come sei stato
uno di noi.
Ed ora sei,
nel sempre e per sempre,
uno di noi:
ma lassù!

Today,
it’s a seven years period of silence,
without you.
Seven long years
in which the memory
is entrusted to irrepetive acts,
impressed in the mind,
to spoken words or not known,
to a distracted look or not
on a photograph,
that tell,
without explaining,
how you grew up
and how you were
one of us.
And now you are,
in always and for always,
one of us:
but in the sky!

Prima di incontrarti,
ascoltavo la musica
che incontravo
senza fare caso
al senso
ed alle parole.
Ora cerco la musica,
le parole,
le note
ed il significato,
per dare un senso,
un sottofondo
ed un contorno
ai miei pensieri,
per essere con te
e cercare di comprendere
i tuoi ed i miei momenti,
per cambiare con la musica
e per cambiare musica
alla vita.

Mi hai insegnato
che non è importante
avere tante cose
di cui non ricordi
neanche l’esistenza.

Mi hai insegnato
che è più importante
avere lo spazio
per accogliere
ciò che ci serve.

Mi hai insegnato
che la persona
più importante
deve avere ampio spazio
per essere libera
di starmi vicino.

Mi hai insegnato
che per sognare te
avevo bisogno
di fare spazio
nella mia vita.

Mi hai suggerito
di aprire le finestre
e, così,
sono entrate la luce,
per vedere oltre,
e l’aria,
per respirare.
Mi hai ispirato
ad aprire anche la porta
e, così,
sei libera di passare
per portare il calore
di cui si nutre la vita.
Ed hai ragione:
ora tocca a me
uscire fuori!